Istituito vent’anni fa con la legge n. 92 del 30 marzo 2004, il Giorno del ricordo si celebra in tutta Italia il 10 febbraio in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata.

Migliaia di civili furono gettati vivi in cavità naturali solo perché italiani. Inoltre centinaia di migliaia di nostri connazionali della Venezia Giulia, della Dalmazia e dell’Istria, furono costretti a fuggire e ad abbandonare le loro case e la loro terra.

Per gli uomini, le donne e i bambini gettati nel buio, per quelli costretti a lasciare la loro terra, ieri oggi e domani… Pace! Pace è giustizia, pace è libertà. Pace è memoria viva, pace è verità. 

Per celebrare il giorno del ricordo, gli studenti del liceo sono stati invitati a venire a scuola con uno zaino da viaggio, immaginando di metterci dentro pochi stracci… e tutta una vita.

Con gli zaini si sono ritrovati all’intervallo in atrio, dove è stata letta una poesia di Ermanno Eandi dedicata alle stragi nelle foibe e all’ esodo degli istriani.

Il Giorno del Ricordo non è solo una commemorazione del passato, ma un momento di riflessione sul presente e sul futuro. È un’opportunità per onorare la memoria delle vittime e per rinnovare l’impegno a costruire un mondo di pace, giustizia e libertà.

La memoria delle tragedie del passato possa guidare le azioni del presente e ispirare un mondo di pace e solidarietà.

Poesia dedicata alle stragi nelle foibe e all’esodo degli istriani

Il giorno del ricordo – Ermanno Eandi

Urlavano Italia,
e caddero.
Bruciavano di dolore,
e caddero.
Indifesi e soli,
svanirono in infernali voragini.

Eco di silenzioso dolore
gettato in un baratro di follia
che profuma di morte.
La polvere mi parla di loro,
sussurri di mille voci
singhiozzi, silenzi, troppi silenzi.

Sofferenza in terre d’amore,
sfumature d’Istria, onde di Trieste
profumi di Zara e colori di Dalmazia.

Chi scampò lasciò tutto,
una lunghissima carovana
di lacrime dure partì,
verso la loro terra, la loro Nazione.
Tornarono nella loro patria,
esuli con la morte negli occhi
e la speranza nell’anima,
spogli di tutto tranne che la dignità
pronti a rinascere nuovamente,
con l’orgoglio di aver combattuto,
vivendo con l’Italia nel cuore.